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Antico Oratorio Corpus Domini - Monte di Pietà

San Severino Marche (MC) - 2008

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Monte di Pietà
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 L’Antico Oratorio Corpus Domini - ex Monte di Pietà è un edificio frutto delle trasformazioni avvenute nel corso della storia. In origine (1536) fu fatto costruire, dalla Confraternita del Corpus Domini, agli inizi dell’800 divenne anche sede del Monte di Pietà.

Successivamente quando l'adicente chiesa di sant’Agostino divenne cattedrale, venne inserito un solaio che divise in due livelli la cappella: il piano superiore divenne la sala del Capitolo dei canonici della cattedrale, mentre il piano inferiore la sede appunto del Monte di Pietà. Nell’ambito di questi lavori fu risistemata la facciata e fu dato l’aspetto attuale al complesso, dall’architetto Giuseppe Lucatelli (1751-1828), il quale utilizzò l’antico portale cinquecentesco con decorazioni a candelabre, come ingresso del piano inferiore.

Di notevolissima importanza è l’intervento del Lucatelli così ricordato da Domenico Valentini:

“la porta d’ingresso è abbellita da graziosi ornamenti in travertino creduti forse dello scalpello di quel Giovanni di Pier Jacopo da Sanseverino, scolaro dello Indovini, che lavorava anche in pietra, e che qualche anno dopo la morte del suo maestro operò in Assisi a rimesso e ad intaglio il bel coro di S. Rufino.

Il ... Locatelli, che architettò la nuova facciata del Monte, collocò questi ornamenti sulla porta, tenendo in assai conto questo antico e minuto lavoro”.

In effetti questo, che è uno degli ultimi lavori del grande architetto, rivela due aspetti: il primo la sua grande maestria nell’arte del costruire, la seconda la genialità architettonica con cui ha conservato e valorizzato il portale cinquecentesco nella nuova facciata. Questo aspetto di recupero e riuso, decisamente interessante, mette in evidenza la sensibilità dell’architetto per le cose del passato e il carattere avanguardistico dell’opera.

 

L’intervento di restauro sul Monte di Pietà ha riguardato, in particolar modo, il consolidamento delle volte, dei solai in legno e delle coperture con particolare attenzione a tutti gli aspetti di miglioramento antisismico necessari, come le cordolature in acciaio sui vari livelli; tutti i lavori sono stati concepiti per essere reversibili. Per svolgere gli interventi è stato necessario smontare tutto i bellissimi arredi lignei della stanza dei canonici e delle sacrestie, che sono stati anch’essi restaurati e rimontati.

All’esterno è stato scelto di ripristinare l’intonaco nella parete sud adiacente l’ingresso alla cattedrale, mentre per il prospetto laterale nord, è stata lasciata la muratura facciavista con stuccatura dei giunti molto piena e conservando le tracce delle porzioni di scialbatura rimaste nella parte alta, che conservano i decori dipinti con motivi di cornicioni e lesene, di colore giallo chiaro su fondo grigio.

Infine il restauro del portale lapideo che è stato improntato al consolidamento e alla pulitura che ha finalmente reso apprezzabili le figure e le decorazioni a bassorilievo cinquecentesche. In particolare in alto, nel fregio sotto il timpano, si distinguono ora meglio le figure dei due angeli in volo che sorreggono il calice con l’Eucarestia alla cui adorazione, oltre che alle opere caritative, era dedicata la confraternita che commissionò l’opera.

 

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